Tre composizioni floreali creative e sostenibili per la tavola delle Feste
Una ghirlanda, un segnaposto e una particolare composizione chiamata kukido sono il dettaglio in più per una mise en place elegante nel rispetto della natura.
Nella pratica significa scegliere fiori e piante del territorio, acquistarli secondo stagione - come si fa con la frutta e la verdura - e preferire quelli che arrivano da coltivazioni biologiche. Sotto il segno di una ritrovata naturalità e genuinità, di cui si sente ormai sempre più bisogno.
Per questo periodo di Festa, abbiamo pensato a tre composizioni floreali creative che guardano alla sostenibilità: una ghirlanda, un segnaposto e un kukido che esaltano il bello (imperfezioni comprese) di ogni elemento, seguendo la logica di creare un prodotto unico nel suo genere e impossibile da imitare.
Il kukido: la composizione giapponese che valorizza tutte le parti della pianta, soprattutto quelle imperfette
Il kukido che vi mostriamo è pensato per diventare un centrotavola originale, dall'eleganza discreta, ma che non passa inosservato. Lo abbiamo realizzato con dei rami di Eriobotrya Japonica, una pianta sempreverde che ha origini asiatiche, meglio conosciuta come Nespolo del Giappone, molto comune anche in Italia e in Europa. Un albero da frutto che spesso viene utilizzato per scopi ornamentali, grazie alle sue grandi foglie e i frutti di un bel colore giallo, che maturano in primavera/estate. Per far durare nel tempo questa composizione, è necessario metterla nell'acqua: quando inizierà a seccare perderà leggermente la forma, ma non le foglie. Il kukido ha sempre una base d'appoggio che lo accoglie: una superficie piana circolare, perimetrata da un bordo più alto, che somiglia alla vista a un raffinato piatto.
La ghirlanda: una versione "less is more" per un'eleganza naturale
Per questa composizione dall'eleganza naturale non abbiamo voluto distanziarci dall'immaginario collettivo, che vede nei toni del rosso acceso il simbolo delle Feste, qui enfatizzati dalle belle bacche di rosa canina e di biancospino, due status symbol della flora invernale. I rami spogli di salice piangente, con la loro sinuosità, sono perfetti come base della corona, in quanto si piegano facilmente. A dare un tocco di verde ci pensano dei rametti di cedro, riconoscibili per le loro foglie aghiformi e utilizzati in molti parchi e giardini a scopo ornamentale.
Il segnaposto: tutta la purezza dei colori dell'autunno e dell'inverno
Il segnaposto che abbiamo realizzato vuole essere chic senza troppo impegno ed è pensato per durare nel tempo: per questo i fiori secchi sono la scelta ideale, impalpabili ed eterei, donano subito alla tavola classe e stile. In questo caso il mazzetto dev'essere ricco, quasi a rappresentare dei fiori freschi appena colti: ecco quindi il cencio molle, il lino, il cardo, il tagete, la phytolacca e la lunaria, tenuti insieme da uno spago grezzo. Da portare a casa e conservare come ricordo della piacevole occasione.