Tre composizioni floreali creative e sostenibili per la tavola delle Feste

Una ghirlanda, un segnaposto e una particolare composizione chiamata kukido sono il dettaglio in più per una mise en place elegante nel rispetto della natura.

Queste decorazioni natalizie possono essere un regalo  molto gradito, ma anche  il tocco in più di una mise en place per una tavola ricca di stile, quando si festeggia un'occasione speciale. Alla base di queste idee c'è la medesima attenzione per la materia prima che abbiamo a tavola: così come esiste lo slow food, esiste anche lo slow flower, che valorizza l'agricoltura floreale stagionale e locale.

Nella pratica significa scegliere fiori e piante del territorio, acquistarli secondo stagione - come si fa con la frutta e la verdura - e preferire quelli che arrivano da coltivazioni biologiche. Sotto il segno di una ritrovata naturalità e genuinità, di cui si sente ormai sempre più bisogno.

Per questo periodo di Festa, abbiamo pensato a tre composizioni floreali creative che guardano alla sostenibilità: una ghirlanda, un segnaposto e un kukido che esaltano il bello (imperfezioni comprese) di ogni elemento, seguendo la logica di creare un prodotto unico nel suo genere e impossibile da imitare.

Il kukido: la composizione giapponese che valorizza tutte le parti della pianta, soprattutto quelle imperfette

Il kukido.
Il termine kukido significa "via dello stelo" ed è una composizione floreale ideata da Yuichi Tamaru, designer giapponese che da molti anni con l'azienda di famiglia sposa la filosofia dello slow flower. Un'unione di elementi naturali che si fonda sul delicato equilibrio degli steli, che s'intrecciano in modo talmente armonico, senza bisogno di fili, nastri o altri materiali "posticci" da sembrare cresciuti spontaneamente così. Un'idea che rompe gli schemi cui siamo abituati, con i gambi che sono i primi a essere eliminati o modellati, alla ricerca della perfezione: in questo caso, invece, è proprio l'imperfezione a essere valorizzata. Il gambo può apparire curvo, storto, nodoso, fine o grosso, ma sarà appunto la "via" che indica come realizzare la composizione. Così come le foglie e i fiori possono avere dei difetti: anche se sono danneggiati, invece di buttarli vengono resi ancora più protagonisti, proprio come nel cibo si farebbe con gli ingredienti di una ricetta antispreco.

Il kukido che vi mostriamo è pensato per diventare un centrotavola originale, dall'eleganza discreta, ma che non passa inosservato. Lo abbiamo realizzato con dei rami di Eriobotrya Japonica, una pianta sempreverde che ha origini asiatiche, meglio conosciuta come Nespolo del Giappone, molto comune anche in Italia e in Europa. Un albero da frutto che spesso viene utilizzato per scopi ornamentali, grazie alle sue grandi foglie e i frutti di un bel colore giallo, che maturano in primavera/estate. Per far durare nel tempo questa composizione, è necessario metterla nell'acqua: quando inizierà a seccare perderà leggermente la forma, ma non le foglie. Il kukido ha sempre una base d'appoggio che lo accoglie: una superficie piana circolare, perimetrata da un bordo più alto, che somiglia alla vista a un raffinato piatto.

Per realizzare il kukido si parte della scelta della pianta o del fiore in base alla funzione che dovrà avere. Nel nostro caso il kukido sarà un centrotavola, quindi avrà un'altezza non superiore ai 20-30 cm. Si ricavano i rami che saranno gli elementi della composizione: ne abbiamo scelti 3, ma a seconda dell'ingombro possono essere anche di più. Si passa poi all'intreccio, che avviene nel punto in cui si sviluppano le foglie. Infine si trasferisce sulla base, posizionando i rami in modo che stiano in equilibrio.

La ghirlanda: una versione "less is more" per un'eleganza naturale

La ghirlanda.
La ghirlanda è un grande classico delle Feste: che venga utilizzata come centrotavola o appesa alla porta di casa, questa corona simboleggia un augurio di prosperità e fortuna. Un addobbo versatile che si può realizzare in tanti modi diversi (sontuosa come la ghirlanda di Natale oggetto del nostro tutorial)  giocando con i colori, le materie prime e i volumi. La nostra scelta è caduta su una ghirlanda minimal, sulla scia della filosofia del "less is more", ovvero del "meno è meglio". Liberarsi da ciò che è in più, per ritrovare l'essenza delle cose che sono davvero importanti - così da rispecchiare anche lo spirito più vero del Natale.

Per questa composizione dall'eleganza naturale non abbiamo voluto distanziarci dall'immaginario collettivo, che vede nei toni del rosso acceso il simbolo delle Feste, qui enfatizzati dalle belle bacche di rosa canina e di biancospino, due status symbol della flora invernale. I rami spogli di salice piangente, con la loro sinuosità, sono perfetti come base della corona, in quanto si piegano facilmente. A dare un tocco di verde ci pensano dei rametti di cedro, riconoscibili per le loro foglie aghiformi e utilizzati in molti parchi e giardini a scopo ornamentale.

Per realizzare questa ghirlanda bastano del fil di ferro, un paio di forbici (meglio ancora se sono delle piccole cesoie). Per prima cosa con i rami di salice piangente (ne abbiamo utilizzati circa 8) si forma un cerchio, portando le estremità verso il centro. Si fanno incrociare e si fissano con il fil di ferro, facendolo passare più volte sul punto di incontro.
Si uniscono prima le bacche di rosa canina e poi di biancospino, cercando di creare un'armonia cromatica e di volumi, passando sempre il fil di ferro fuori e dentro al cerchio per fissare tutti gli elementi. Infine si completa con i rametti di cedro.

Il segnaposto: tutta la purezza dei colori dell'autunno e dell'inverno 

Il segnaposto.
Il segnaposto è un piccolo dettaglio che però fa la differenza: dona alla tavola una particolare decorazione, semplice ma d'effetto, ed è sinonimo di cura verso l'ospite, che si sentirà ancora più coccolato.

Il segnaposto che abbiamo realizzato vuole essere chic senza troppo impegno ed è pensato per durare nel tempo: per questo i fiori secchi sono la scelta ideale, impalpabili ed eterei, donano subito alla tavola classe e stile. In questo caso il mazzetto dev'essere ricco, quasi a rappresentare dei fiori freschi appena colti: ecco quindi il cencio molle, il lino, il cardo, il tagete, la phytolacca e la lunaria, tenuti insieme da uno spago grezzo. Da portare a casa e conservare come ricordo della piacevole occasione.

Il segnaposto è realizzato con (da dx verso sin): lino, cardo, lunaria, cencio molle, tagete e phytolacca. Da comporre creando un mazzetto rigoglioso, grande circa 10 cm.

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